Fine anno tempo di bilanci, e anche noi nel nostro piccolo ne facciamo uno, anche se forse è più una riflessione su quel che è stato che un bilancio vero e proprio. Tra gli eventi emblematici del 2019 c'è il moto di protesta civile attivato da una piccola svedese, partito silenzioso accompagnato da un semplice cartello e diventato il potente risveglio della coscienza civile di tutto il mondo
Ma Greta Thunberg non è stata solo il simbolo della pacifica ma determinata e caparbia protesta in difesa dell'ambiente, che ha anche coinvolto la sua generazione, ma ha reso involontariamente popolare anche la parola "Asperger". Greta e la sindrome di Asperger sono un binomio imprescindibile: lei, una ragazzina svedese con la Sindrome di Asperger, che non si ferma davanti a nulla, che piange lacrime di rabbia nel discorso contro i governi, lei che viaggia solo con mezzi ecologici e che difende la sorella dagli attacchi degli ignobili haters.
Greta mostra la sua naturale essenza, i media ma soprattutto i social la rendono il simbolo indiscusso di un movimento, scrutano e sottolineando quello che fa "nonostante" la sindrome, la sua età e gli avversari. Impropriamente o meno si parla di lei e di quello che è, propriamente o meno si parla di Asperger.
La parola Asperger con lei diventa un vocabolo conosciuto, direi popolare, ma attenzione, ciò non vuol dire che la sindrome di Asperger oggi non è più conosciuta nel profondo solo da chi la vive direttamente o indirettamente nel proprio quotidiano, ma che proprio grazie agli eventi, e ai media, e alla piccola Greta, oggi la parola Asperger è di dominio comune e forse fa anche un po meno paura, perché poi è quello che nasce dall'ignoranza.
Una vera e propria Conoscenza comune della Sindrome ovviamente non è maturata, ma così come diceva Oscal Wilde "l'importante è che se ne parli" che la si faccia uscire dall'ombra per diventare un elemento comune, tanto da spingerla sempre più ad essere un disturbo riconosciuto e incluso tra le problematiche che richiedono considerazioni e guide mirate per bambini come adolescenti o adulti nel quotidiano. Il parlarne porta la Sindrome ad un livello superiore di conoscenza, può destare gli interessi di alcuni che in autonomia o meno possono approfondire l'argomento, e magari far riconoscere i suoi segnali negli occhi di chi ci è vicino...sempre perché: pur che se ne parli.
Chiara Massotti
Quando gli haters se la prendono per il tuo aspetto e la tua differenza, significa che non sanno dove andare. E tu sai che stai vincendo…
by Greta Thunberg