Ho letto un interessante articolo su Forbes di Rahul Razdan dove veniva fatto un interessante parallelo tra veicoli a guida autonoma e l'autismo ad alto funzionamento.
Partiamo dalla definizione: chi ha la sindrome di asperger ha una differente modalità cognitiva, che viene associata all’autismo lieve ad alto funzionamento, caratterizzata da schemi mentali non comuni e difficoltà nell’interazione sociale e comunicazione, con modelli di pensiero ristretti e ripetitivi.
Sicuramente rispetto a questa definizione, molti scienziati informatici la potrebbero tranquillamente accomunare ad una buona descrizione dell’Intelligenza Artificiale, ovviamente il suo punto più alto, con buona pace di Elon Musk, sicuro che l’intelligenza artificiale diventerà più intelligente degli esseri umani.
Nell’ultimo decennio aziende come Google e Tesla hanno speso tantissimo in termini di tempo e soldi sulla costruzione di veicoli a guida autonoma, ed è interessante notare che nello stesso periodo un numero sempre più alto di persone con autismo ad alto funzionamento hanno iniziato a guidare. Probabilmente hanno iniziato solo ora, non per causa di leggi che vietavano la patente di guida a chi aveva una diagnosi nello spettro autistico, ma legato, più che altro, ad alti livelli di preoccupazione di genitori di adolescenti asperger o per la loro stessa mancanza di capacità a guidare un autovettura.
Molte problematiche che devono essere risolte dagli Aspie possono essere riferite direttamente anche ai veicoli a guida autonoma:
Regole comuni
Seguire le regole generalmente è corretto, ma se vengono applicate in modo inflessibile e senza tener conto del contesto potrebbe provocare problemi.
Comunicazione implicita
Per ovviare a queste problematiche si devono considerare fattori e abilità che sono determinanti nella guida come la capacità di organizzarsi in anticipo, flessibilità al cambiamento, capacità ci concentrazione, multitasking, dare delle priorità.
Le stesse considerazioni devono essere insegnate alle autovetture con guida autonoma dove la domanda principale è: come si può testare la loro gestione del rischio.
Visto la vicinanza tra le 2 questioni ci si può chiedere: perché non far partecipare nella costruzione dell’intelligenza artificiale a scienziati, ingegneri o programmatori con la Sindrome di Asperger.
Un esempio reale è la scienziata Temple Grandin, la quale è risucita a riformare l’industria della movimentazione del bestiame impiegando il suo punto di vista da Asperger. La dottoressa Grandin racconta che la sua mente funziona come Google per le immagini, è questo non va troppo lontano rispetto al funzionamento dei veicoli autonomi. Probabilmente intuizioni uniche della comunità autistica può essere estremamente utile.
Infine, le stesse linee guida che sono poste agli Asperger per poter guidare non dovrebbero essere poste anche ad autovetture a guida autonoma e non sarebbe illogico mettere in strada macchine IA che non hanno seguito le stesse considerazioni?