Vaccini e autismo, la falsa verità e le sentenze definitive da parte della scienza e dei tribunali

"Allo stato non si conoscono le cause dell’autismo, tuttavia le ricerche condotte assegnano sempre di più un ruolo importante a fattori genetici e prenatali nel determinismo dei disordini autistici; al contrario, il rapporto tra tale disturbo e i vaccini non è supportato da studi seri e credibili." Corte appello Salerno sez. lav., 08/06/2017, n.396

Un team di ricercatori danesi dello Statens Serum Institut hanno smentito una volta per tutte il legame tra vaccino e autismo. Lo studio, pubblicato sulla rivista Annali di medicina interna dell'American College Physicians , effettuato su dati di 657.461 bambini nati in Danimarca tra il 1999 e il 2010 e di cui 6517 che hanno sviluppato l'autismo ad alto o basso funzionamento. Lo studio ha dimostrato come statisticamente non ci sia relazione tra vaccinazioni (morbillo, parotite e rosolia (MPR)) e ad un aumento del rischio di autismo

Il gruppo di ricercatori danesi seguendo più di 657.000 bambini di cui il 95% era vaccinato, solo 6517 bambini hanno ricevuto la diagnosi di autismo. Circa 625.800 erano stati vaccinati e 31.619 no. Tra i 6.517 bambini con casi di autismo:

  • 5.992 casi tra i bambini vaccinati 0,96% (con diagnosi di autismo)
  • 525 bambini non vaccinati 1,7% (con diagnosi di autismo)

Dunque, concludendo, l'incidenza dell'autismo è stata dello 0,96% tra i bambini vaccinati e dell 1,7% tra i bambini non vaccinati. Questi sono numeri. Puri e semplici numeri.

Tutto questo può confermare anche l'esito di tantissimi altri studi che l'incidenza dell'autismo nei bambini vaccinati e nei bambini non vaccinati è identica, il che significa inequivocabilmente che i vaccini non aumentano in nessun modo il rischio di sviluppare l'autismo

Anche in questo contesto l’ignoranza e la paura di ciò che non si conosce e non si comprende, sfocia non solo nell’inutile allarmismo ma anche nella diffusione sempre maggiore di informazioni errate. Resta indiscutibile che la professionalità e le competenze scientifiche sono l’unico elemento che può validare un’informazione , ma soprattutto che il dilagare della “non conoscenza” diventa sempre più spesso causa di problemi sociali.

Oltre che a complicare la convivenza degli individui in una società (un bambino non vaccinato può essere un problema per un compagno di classe privo di difese immunitarie) complica anche il processo di assistenza mirata nei confronti di chi ha bisogno di interventi mirati, che in questi contesti non sono farmaceutici ma psicocomportamentali.

In fondo le chiacchiere da bar sarebbe bene lasciarle al bar!

La scienza non è democratica

by Roberto Burioni (medico, accademico, divulgatore scientifico)